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Il Centro Antiviolenza di Parma per l’otto marzo pubblica i dati della sua attività

Oltre alle mimose rivendichiamo la libertà - Centro antiviolenza di Parma 8 marzo

Il Centro Antiviolenza di Parma per l’otto marzo pubblica i dati della sua attività, in una giornata significativa poiché è nata come festa per omaggiare le lotte delle donne. Proprio per questo motivo cogliamo l’occasione per richiamare, come ogni anno, l’attenzione sulle conquiste ancora da raggiungere e sulle rivendicazioni delle donne dei centri antiviolenza.


Nell’anno 2022 si sono rivolte a noi 289 donne che hanno subito violenza; tra queste 231 erano nuovi contatti, mentre le altre 58 stavano proseguendo un percorso iniziato precedentemente. Le violenze che ci sono state da loro segnalate sono principalmente psicologiche (198), fisiche (156), economiche (96) e sessuali (58). Tra le nuove donne che si sono rivolte a noi in questo periodo di tempo, 150 avevano figli/e di cui il 67,7% ha subito violenza (195) insieme alle madri o vi ha assistito.
In merito all’ospitalità nelle nostre case rifugio nell’anno 2022 abbiamo dato alloggio a 30 donne con figli/e e 16 senza (46 in totale), tra cui solo 54 sono i minori ospitati; in conclusione 100 è il totale di donne e figli/e ospitati nelle nostre case rifugio con una media di 47,1 notti di ospitalità per donne e minori. Segnaliamo come la maggior parte delle donne accolte dal Centro Antiviolenza siano italiane; siccome la violenza colpisce donne italiane e straniere in modi diversi ma affonda le sue radici nello stesso sistema patriarcale è essenziale continuare il nostro lavoro di sensibilizzazione sul territorio.

Nel mese di marzo, infatti, in occasione delle celebrazioni per la festa della donna, come centro antiviolenza, abbiamo deciso di portare anche a Fidenza, con il patrocinio del comune, la mostra “Lessici familiari. Stereotipi a ogni latitudine”. Dopo il successo di Parma, abbiamo ritenuto necessario diffondere l’iniziativa sul territorio per la sua forza nel trasmettere il messaggio che i pregiudizi sulle donne sono trasversali a paesi, nazioni e culture. L’inaugurazione sarà il 17 marzo alle ore 18.45 presso la Biblioteca Civica Leoni, via Costa 2; la mostra resterà aperta alle visite dal 17 al 31 marzo nei seguenti giorni ed orari: lunedì e martedì dalle 13-19, mercoledì 9-19, giovedì 9-19, venerdì 9-19, sabato 9-13. Il percorso guida alla riscoperta di detti popolari e proverbi sulle donne che rispecchiano un modo di pensare e idee preconcette sul femminile, ancora molto attuali.


In Italia e nel mondo si continuano a leggere notizie che passano sotto silenzio, senza suscitare scalpore, ma che per noi sono importanti. La rivelazione di episodi di avvelenamento nei confronti di studentesse iraniane, che si sono registrati in varie zone dell’Iran come riportato dai giornali; le proteste delle donne e attiviste in Iran, Sud America, e nei Paesi segnati da instabilità politica, che continuano a venire represse duramente e nei quali le donne subiscono gli attacchi più feroci. Dall’Afghanistan continuano a giungerci informazioni sulla stretta sui diritti delle donne da parte dei talebani e l’esclusione delle stesse dalla vita pubblica; tentativi che non risuonano nuovi nemmeno in Italia in cui le donne, ancora oggi nella maggior parte dei casi, accedono a ruoli pubblici importanti a condizione che mantengano l’attuale disequilibrio di potere nella società. Per capire che il cambiamento parte da noi e dalla nostra mentalità è necessario comprendere il funzionamento dei processi di discriminazione e violenza che le donne tuttora, troppo spesso, vivono. Questo ci incoraggia ad assumerci la responsabilità di portare avanti le lotte per i diritti insieme e a diventare megafono di chi grida per la propria libertà.


I movimenti per la liberazione femminile in tutto il mondo continuano a guidare le proteste per l’aborto, l’ambiente, contro i confini e la violenza, e noi siamo con loro. I nostri dati che diffondiamo ogni anno per l’8 marzo denunciano una situazione di misconoscimento della matrice comune di questi pregiudizi che portano alla negazione dei diritti delle donne, in Italia come all’estero. I centri antiviolenza restano roccaforti della lotta per i diritti e in questa data lo ricordiamo perché non restino solo slogan ma raggiungano e sensibilizzino più persone possibili.
Sono lotte diverse accomunate dalla richiesta di libertà per le donne nelle varie culture, società e nel mondo intero. E noi diamo voce alle donne che lottano per sé stesse e i loro diritti, con questa mostra e il nostro lavoro quotidiano.